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RUSSIA-GERMANIA: UN LEGAME DIFFICILE -Prima Parte - di Giacomo Fontanari



Il 1989 fu l’anno in cui venne distrutta la divisione del mondo in due aree di influenza, rafforzando da una parte l’egemonia della NATO sul mondo e degli Stati Uniti sulla stessa NATO e disgregando dall’altra parte i paesi del Patto di Varsavia. Senza dubbio, proprio in quel periodo gli Stati Uniti ebbero il picco massimo di supremazia nel mondo. Negli ultimi anni l’Impero americano è però entrato in decadenza, al contrario di molti paesi NATO e non, come Cina, Russia, Germania ed Arabia Saudita. 

Ormai una sorta di embrione di conflitto interno alla NATO si sta palesando, in cui si può vedere da una parte la Germania che sta tornando alla ribalta, forte di una valuta svalutata fin dall’adozione dell’euro, rispetto proprio al cambio di quest’ultimo con il marco tedesco e all’interno di un’organizzazione internazionale che controlla personalmente (anche se con qualche bacillo di malumore), dall’altra parte ci sono gli Stati Uniti, i quali, come detto in precedenza, sono in una fase di decadenza. 

La Germania sta cercando di porsi in modo neutrale anche se velatamente, rispetto al conflitto USA - Russia/Cina. I rapporti Germania - Russia vengono costantemente “disturbati” dalle intromissioni americane, le quali si fanno sempre più ingerenti e minano al peggioramento di questi rapporti. 

La costruzione del gasdotto Nord Stream 2 ne è la prova lampante, una condotta che trasporterà ulteriore gas dalla Russia alla Germania, e si sa, il rafforzamento in materia di commercio internazionale tra due paesi significa avvicinarli anche dal punto di vista politico. Quest’opera è altamente osteggiata da Washington che ha già imposto sanzioni alle società che si occupano della costruzione di quest’opera. Il nuovo gasdotto ridurrà inoltre la quantità di gas trasportato con i gasdotti che passano per l’Ucraina, riducendone così sia le entrate che il potere contrattuale, quest'ultimo è un elemento altamente rilevante visto lo stato di belligeranza tra Ucraina e Russia. Washington è recentemente passata ad un’ostilità ancora maggiore nei confronti di quest’opera, tanto che a fine marzo è stato avvistato un sottomarino non ben identificato, il quale è transitato vicino ad una nave che si occupa di eseguire il tracciato del gasdotto (Fortuna), rischiando così di danneggiare l’intera opera e causare quindi ingenti danni economici. Il giorno successivo una nave da combattimento polacca si è avvicinata alla chiatta Fortuna, eseguendo manovre, in modo tale da danneggiare l’opera, costringendo così l’intervento di una nave da manutenzione russa. Avvengono poi frequenti voli vicino all’opera da parte di aerei antisommergibili polacchi che non rispondono ai segnali radio. La zona di sicurezza di 1,5 miglia per la costruzione del gasdotto non è stata quindi rispettata. 

Il caso di Aleksei Naval’nyj è invece emblematico di come gli Stati Uniti stiano cercando di rovesciare i governi non a loro allineati. Non mi compete entrare nel merito del caso giudiziario Naval’nyj ma è invece importante parlare di come questo caso determini l’opinione che i popoli occidentali hanno della Russia. Nei media occidentali si è dipinto questo soggetto come il leader dell’opposizione e poi seguono i vari epiteti che tendono alla santificazione: liberale, europeista, atlantista e chi più ne ha, più ne metta. E qui non resta altro che far sedere le liberali come Von der Leyen (ah, giusto) e iniziare con un’opera di demistificazione (o se preferite debunking). 

Aleksej Naval’nyj è il leader di “Russia del Futuro”, un partito de iure progressista con ben 1 seggio alla Duma su 450 totali. Siamo chiari: per essere il leader dell’opposizione un seggio è il nulla più assoluto! Il leader dell’opposizione in Russia si chiama Gennadij Zjuganov, leader del Partito Comunista russo, il secondo per numero di seggi alla Duma (43). Il sedicente liberale negli anni Duemila, all’inizio della sua carriera politica, fece molte affermazioni di carattere nazionalistico e xenofobo, in un caso definendo addirittura i tagiki come dei “vermi” e chiedendo che venissero deportati, per non parlare delle sue parate con le svastiche. Sui media occidentali viene invece rappresentato come un liberale progressista e protettore delle minoranze che è stato ingiustamente imprigionato, tutto questo è ridicolo. 

Per quanto riguarda gli epiteti di europeista e atlantista non c’è nulla da contraddire, c’è solo da aggiungere che sono gli unici motivi per cui l’Occidente sponsorizza Naval'nyj in tal modo, visto che con la sua presidenza porterebbe la Russia ad una completa subordinazione rispetto alla NATO. Il caso Naval’nyj oltre a distruggere la figura di Putin, ha come obiettivo anche quello di distruggere i rapporti diplomatici Germania - Russia, visto che i tedeschi malvedrebbero il rafforzamento di rapporti con una cattivissima dittatura come quella del “mediaticamente-despota” Putin. 

La questione Sputnik V è invece molti interessante. La Commissione Europea guidata da Ursula Von der Leyen, ex ministro della difesa della Cancelliera (o forse Kaiserin / Führerin) Merkel, pronunciandosi sul possibile acquisto del vaccino Sputnik ha avanzato dubbi sulla sua efficacia, di fatto imbarcandosi in una materia di cui non possiede le prerogative, mentre la Germania ha fatto sapere che comprerà delle dosi del vaccino russo previa autorizzazione dell’EMA. Il Land della Baviera ha già siglato un accordo provvisorio per l’acquisto del vaccino russo. (per saperne di più sui vaccini clicca qui). 

Di fatto il Governo tedesco si muove indipendentemente da ciò che dichiara la Commissione, al contrario della subordinità che hanno gli altri governi nei confronti della Commissione. É chiaro quindi che la Germania stia cercando di staccarsi in modo molto leggero da Washington, portandosi dietro l’Europa. Questo è un fattore positivo anche per l’Italia, perché porsi come area terza tanto agli Stati Uniti quanto alla Russia, non fa altro che creare una faglia all’interno del blocco occidentale, in cui l’Italia, se guidata da patrioti, - non intendo ovviamente il significato che ha questa parola per Confindustria e amici dei “Cucumis melo” di ambito politico - può iniziare a difendere i suoi interessi a livello interno e recuperare un minimo di sovranità, essenziale per ricostruire uno Stato sociale degno di questo nome. 

Seguirà la seconda parte.

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