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CONTRO LA GENERAZIONE NICHILISTA di Billy Piorrea



Mi rivolgo soprattutto a quelli della mia età e generazione, noi abbiamo il potere di cambiare le cose in futuro, abbiamo la responsabilità di farlo. Per troppo tempo ci siamo disinteressati della vita sociale, per troppo tempo abbiamo pensato solo al nostro personalissimo tornaconto e ci siamo adagiati su comodità illusorie che semplificano la vita e allo stesso tempo la distruggono. Mi rivolgo alla mia generazione, la generazione social e xanax dipendente. 

Continuiamo pure a comprare online su amazon, a guardare netflix a sostenere x factor e la serie A, cintinuamo cosi. Un giorno quando usciremo per strada e ci accorgeremo di essere soli perché tutti i locali sono chiusi forse ci renderemo conto del mondo che stiamo criminalmente creando, tutti noi, nessuno escluso. Quando le scuole e le università diventeranno centri militari di formazione, quando gli ospedali saranno luoghi di morte invece che di cura, quando nessun bar sarà più aperto, quando nessuna musica dal vivo sarà più suonata, quando nessun tipo di attività resisterà alla recessione cui ci condannano da anni ed il divertimento sarà solo un vecchio ricordo forse ci renderemo conto di essere tutti colpevoli e complici. Stiamo creando un mondo in cui non c'è più spazio per l'uomo, un mondo dove tutto è preordinato, etichettato, protocollato, non solo i gusti e le mode ma anche i rapporti e le relazioni sociali, finanche le emozioni. Nessuno si assume più la responsabilità delle proprie scelte, delle proprie parole, tutto è demandato a ordinanze, protocolli, disposizioni, indicazioni, linee guida e puttanate varie redatte da presunti esperti e membri commissionati da politici troppo corrotti e troppo ignoranti. La parola ed il gesto umano perdono ogni giorno il loro valore educativo e comunicatico e fanno spazio a format pre ordinati e già stabiliti. Le istituzioni pubbliche sono centri burocratici di norme e regole da seguire acriticamente con dedizione militare diretta esclusivamente alla salvaguardia del proprio tornaconto: il medico pensa a come non farsi querelare invece che a curare, il professore a finire il programma e ad etichettare i bambini con sigle inumane che li marchiano già in tenera età di colpe mai avute, come fossero codici a barre, piuttosto che educarli a diventare esseri umani rispettosi, pensanti e liberi. Ignoranza ed intolleranza dilagano incontrastate diffuse dai media che ci vogliono uomini-merce alla mercé delle multinazionali, e noi da bravi sudditi compriamo qualsiasi cacate ci viene proposta, ascoltiamo suoni spazzatura e guardiamo serie insensate, ci lasciamo atrofizzare il cervello e addirittura paghiamo anche per farlo. Siamo ancora in tempo per riprenderci le nostre vite e ricostruire un mondo in cui l'uomo sia parte centrale della società e dell'esistenza, ma dipende da tutti noi, dobbiamo uscire dal guscio di odio e paura in cui ci siamo rinchiusi. Non si può vivere senza toccarsi, senza guardarsi negli occhi, senza avere il coraggio di fare domande ed il tempo per dare delle risposte. Stiamo diventando degli automi senza volto, tutti uguali nei consumi, tutti identici nei gusti ma deformati dalla disumanità. Chi ha provato l'amore, l'estasi, la follia, il disordine gioviale, la fiducia nel prossimo e l'amore verso la vita può capire di cosa parlo, dobbiamo ricordare che la vita è fatta per essere vissuta e non si può avere costantemente paura di una morte che arriverà per tutti noi, e a quel punto conterà qualcosa aver vissuto 30/50 o 90 anni se non si ha mai avuto il coraggio di vivere davvero? Senza mai rischiare nulla ma cercando costantemente di proteggersi dagli altri e da ogni forma di minaccia ? La morte è insopportabile per chi non riesce a vivere diceva un autore ormai vebdutosi. Continuiamo così e produrremo un mondo di persone nate già morte, siamo sulla buona strada. Vivremo tutti 100 anni senza aver vissuto mai davvero un secondo.

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