Cari lettori e Care lettrici,
In questi ultimi tempi si stanno palesando i disagi di un intero Paese, derivanti dalle scelte,
efficaci o meno, varate per contrastare ed arginare i disagi causati dalla pandemia del
Covid-19. Pertanto il presente appare, sempre di più, un "luogo" in cui la confusione e l'incertezza
regnano sovrane dove niente è promesso, o perlomeno garantito.
Tuttavia, quando si parla di questioni così rilevanti, è doveroso avere opinioni fondate su dati
di fatto che possano aiutare a fornire un'idea panoramica sulla situazione corrente: un primo
dato che fornirò in questa sede prende come punto di riferimento quanto riportato da
Fabrizio Maronta, responsabile delle relazioni internazionali di Limes (rivista italiana di
geopolitica) , che nel suo articolo, Il piano è rifare lo Stato, spiega: << A inizio marzo l'Istat
certifica: i poveri in Italia sono 5,6 milioni, un milione in più del 2019[...] le fasce più colpite
sono (a decrescere) :35-64 anni(soprattutto 35-50) 18-34 anni e minori. >>
Il secondo presupposto, sul quale pongo le basi del mio ragionamento, prende in
considerazione quanto esposto dall'economista Ilaria Bifarini nel suo libro Il Grande Reset,
facendo riferimento agli effetti psicologici dell'isolamento: <Durante il periodo di lockdown, i
referenti del servizio di emergenza dedicato all'infanzia di Telefono Azzurro hanno riportato
un aumento del 40% delle chiamate dei ragazzi che hanno raccontato di aver avuto pensieri
suicidi o che hanno compiuto atti di autolesionismo… " e poi: "Le categorie più vulnerabili
sono state abbandonate alla loro disperazione e i casi di disagio ed emarginazione sociale si
sono aggravati, con un ricorso massiccio all'utilizzo di alcol e droghe e un'impennata di
acquisti di psicofarmaci contro ansia e depressione… ">.
Questi precisazioni, seppur siano state esposte da persone molto esperte e competenti,
possono fornire solo un quadro panoramico delle circostanze createsi con la pandemia, ma
si può molto facilmente trarre una conclusione tanto semplice quanto spietata: molte
persone vedono compromesso il loro futuro, così come i loro progetti di vita.
Ma facciamo chiarezza anche su quest'ultimo punto; parafrasando il grande scienziato e
filosofo Albert Einstein, l'unica cosa che si può sapere del futuro è che esso sarà diverso dal
presente, ma una cosa c'è da specificare:<< Il modo migliore per prevedere il futuro è quello
di crearlo. >>
In molti a questo punto potrebbero storcere il naso perché a primo impatto "creare il futuro"
sembra non solo roba fantascientifica, ma addirittura impossibile.
Tuttavia visto sotto un altro punto di vista, creare il futuro è possibile, eccome.
Intendiamoci, questo non vuol dire utilizzare una macchina del tempo per cambiare il corso
degli eventi, per quanto mi riguarda questo è un pensiero fantascientifico, ma significa
utilizzare storie e narrazioni che indirizzino il corso degli eventi verso obiettivi voluti da
persone, o gruppi di persone che, parafrasando, questa volta, il grande scrittore angloindiano George Orwell possano:<< Controllare il presente per manipolare il passato e, di
conseguenza, creare visioni per il futuro sperato. >> .
Capire chi "controlla" il presente è la chiave di analisi fondamentale per comprendere gli
eventi in corso e che ha, di conseguenza, le capacità e le possibilità di decidere sulle
questioni importanti che influiscono sulle nostre vite.
Quest'ultimo punto è di fondamentale importanza per comprendere il nucleo di questo
ragionamento perché entra in gioco la relazione che intercorre fra il Potere ed il Sapere.
Il Potere è un concetto che ha caratterizzato in maniera decisiva il funzionamento delle
comunità e delle società che si sono susseguite nel corso delle epoche e che può essere
definito come: << La capacità di imporre la propria volontà su un individuo o su un grande
numero di persone. >>
Questa definizione, seppur non sia completamente esaustiva, rende implicita la
correlazione, quasi naturale, oserei dire, che intercorre fra Sapere e Potere.
Che la conoscenza, quindi il Sapere, sia una cosa importante non è un segreto per nessuno,
ma come tutto ciò possa servire per capire e mantenere il Potere è una concezione che
diventa ovvia solo se ci si ragiona in merito, perchè pensare che il Potere sia un qualcosa
che venga concesso è assurdo; infatti sono molte le persone che lottano anche solo per
averne un briciolo, ed ottenere il beneamato consenso da coloro che detengono il vero
Potere, rende felice anche il più ambizioso degli uomini, perché possedere, o anche solo
pensare di avere le capacità, nonché la responsabilità di influire sugli eventi, ripaga di tutto.
In questo contesto è utile immaginarsi Il Potere come un qualcosa di reticolare, che
attraversa ciascuno di NOI in maniera incondizionata e che, seguendo i pensieri di diversi
intellettuali, abbia la capacità di essere "decifrato" e conosciuto sia con l'intuito che con lo
studio, ovvero con il Sapere.
Pertanto, la correlazione che sussiste fra Sapere e Potere è importantissima per
comprendere gli eventi del presente, comprendendo in primo luogo chi detiene abbastanza
capacità, responsabilità e consenso per organizzare e modificare il corso degli eventi,
decidendo su ciò che è giusto fare o non fare: ovviamente tenendo presente che colui, o
coloro che detengono la capacità di decidere,possiedono, in linea teorica, anche Sapere
teorico necessario per poter essere concretizzato in azione.
Questo, Cari lettori e Care lettrici è anche la base di una Democrazia forte e rispettata dove
il Potere del Popolo è fondato sul Sapere della sua Storia e della sua Cultura,in quanto ogni
persona che appartiene ad una società trova gli strumenti per governare lo Stato, che gli
appartiene di diritto, nel Sapere conservato e custodito nelle opere dei grandi nomi del
passato:uno dei molteplici obiettivi è quello di concepire e sviluppare risorse che possano
tutelare il legame con le grandi tradizioni del passato ed infondere, nel contempo, una
visione positiva del futuro.
Il Sapere è ciò conferisce il Potere generare e creare idee innovative ed un pensiero
alternativo che, come esposto in Ripensare l'Umanesimo, possa:<<[...] trasformare i vincoli
attuali in una opportunità antropologica e politica incentrata sulla valorizzazione delle culture
e delle persone [...] >> .
Concludendo sempre parafrasando George Orwell, possiamo dire che il rapporto che
sussiste fra Sapere e Potere, ci dà la possibilità di::<< conoscere e il presente per tutelare il
passato con lo scopo di elaborare e sviluppare visioni ottimali per il futuro, rendendo così,
ciò che è oggigiorno fantasticamente impossibile in magicamente inevitabile. >>
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