MORIRE DI VACCINO A 18 ANNI: COME IL PRINCIPIO DELLA CONSERVAZIONE DELL'INDIVIDUO SE N'E' ANDATO A FARSI FOTTERE di Filippo Dellepiane
Dicesi nella logica classica che una deduzione è corretta se dalla verità delle premesse discende la verità delle conclusioni.
Posto che:
a) in Italia non ci sono casi di giovani morto sotto i 38 anni per il covid 19;
c) tutte le campagne geopolitiche contro i vaccini russi e cinesi, che non sarebbero stati sperimentati abbastanza, sono del tutto ipocrite se poi ogni giorno su migliaia di persone viene testato un farmaco poco sicuro;
d) in Gran Bretagna tutti i vaccinati già affollano gli ospedali perché, come già qualcuno diceva mesi fa, il virus è influenzale e quindi muta di continuo;
e) il governo in Italia si sta macchiando di un ricatto che è davvero subdolo, usando bastone e carota per far vaccinare i giovani;
f) l’ex presidente dell’Ema ha dichiarato che non vaccinerebbe suo figlio con Astrazeneca,
Eppure, era tutto
prevedibile: sapevamo sarebbe successo prima o poi. Ora chi può immaginare come
si muoveranno le istituzioni. Tutto probabilmente verrà insabbiato, nascosto.
Non possiamo sapere se questa morte, nella sua tragedia, “servirà” a qualcosa.
Sopra le feste in pompa magna in piazza a Genova, per celebrare la zona bianca,
campeggiava la scritta “+vaccini, +liberi” ma forse dovrebbe essere sostituita
da “+vaccini, +rischi”.
È questo il pazzo 2021,
morire per colpa di un farmaco non sperimentato abbastanza che servirebbe a
proteggerti da una malattia che probabilmente non ti accorgeresti neanche di
avere.
Un tempo si moriva di
politica, oggi si muore di vaccino.
Raccontino la storiella che “per
il bene comune” una morte non è nulla, a noi iniziano a girare un po’ i
coglioni. E sarebbe bene che girassero a tutti i nostri coetanei.
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