Cari lettori e Care lettrici,
In questo articolo voglio elaborare una breve
riflessione sui tempi attuali, parlandone a livello generale e
ponendo come primo punto di partenza una brevissima disamina su un'opera
importantissima, figlia del Rinascimento italiano e oggigiorno rappresentante non solo il nostro paese ma anche la
nostra specie: l'Uomo Vitruviano.
Questo disegno, conservato nelle Gallerie
dell'Accademia a Venezia, è stato ideato intorno intorno al 1490 dal genio
universale che rappresenta il nostro paese nel mondo, Leonardo da Vinci
(1452-1519), e raffigura un'uomo posto
al centro di due figure geometriche: il cerchio ed il quadrato, l'Universo e la Terra, la Creazione.
A prima vista non sembrerebbe, ma in tutto ciò è
racchiusa l'essenza della filosofia rinascimentale che espressa molto
semplicemente si può riassumere così: l'essere umano è in grado di conoscere
l'Universo perché è formato dalla stessa forza che produce il mondo esterno. Perciò, la specie umana non solo è la misura di tutte le cose ma rappresenta la
perfezione del creato.
Una brevissima descrizione, quella appena
esposta, che evidenzia come l'Umanesimo e la grande filosofia Classica abbiano
influito sul Rinascimento e fra le altre nozioni che si potrebbero sottolineare
, ne sussiste una sulla quale è necessario prestare attenzione sia per via
della sua originalità e sia perché ai giorni nostri potrebbe suonare piuttosto
ambigua : l'Arte e la Scienza sono strettamente collegate fra di esse perché
entrambe svolgono un ruolo di interpretazione del Creato.
Questo "strano" rapporto viene
descritto molto bene da Luigi Grasselli, professore ordinario di Geometria
presso l'Università di Modena e Reggio Emilia, spiegando come nel XV secolo, a
differenza dei giorni nostri, le figure dell'artista e dello scienziato
ambivano entrambe ad interpretare il Creato mediante lo stesso atto creativo
dove il primo, con l'opera d'arte, voleva rendere esplicita l'armonia che regola il Creato secondo
parametri soggettivi mentre lo scienziato, d'altro canto, voleva studiare e
ricercare le leggi che governano il Creato stesso tramite metodi e criteri
rigorosi.
Questi interessanti insegnamenti, che
denotano, molto evidentemente, un'importante similitudine fra il ruolo
dell'artista e dello scienziato sono essenziali da comprendere specialmente nel
mondo globalizzato in cui viviamo dove I cambiamenti sono veloci, le
incomprensioni sono tante, anzi troppe e dove le soluzioni sembrano essere
scarse. Ma questa, si sa, è un'epoca di enormi contraddizioni : la quarta
rivoluzione industriale in corso e della rivoluzione ecologica sono importanti
passi in avanti che offrono numerosi vantaggi ma tuttavia sono affiancati da
paradossi e da pericoli che sono omessi, edulcorati oppure ignorati.
Un'epoca, questa, in cui sia la dimensione del
Bello che quella dell'Armonia sono entrambe banalizzate a favore di ciò che è
utile al Mercato, il grande protagonista della nostra era.
Quest'ultima osservazione, seppur
semplificata, palesa e rende più comprensibile come il ruolo dell'artista e
quello dello scienziato sembrano essere sempre di più agli antipodi anche se,
come abbiamo visto, hanno in comune l'obiettivo più importante:
l'interpretazione del Creato.
I problemi di natura personale, sociale ed
universale pongono costantemente le persone ad ad una ricerca permanente di
soluzioni alternative dalle quali sia possibile generare delle ragioni e delle
motivazioni convincenti per aderire ad un determinato "Sistema".
Questa è la più grande contraddizioni dei nostri tempi.
Questa è l'epoca in cui si esaltano la
trasgressione, dell'originalità e della libertà d'espressione, a meno che non
si vada incontro al così detto "politicamente corretto" : è l'epoca
dei grandi cambiamenti in cui tutto appare ma niente si conosce veramente, e
dove i grandi pericoli si percepiscono solo con l'intuito senza passare il
vaglio della ragione. A questo punto è opportuno riprendere una famosa
citazione dello storico israeliano Yuval Noah Harari, espressa nel suo libro
del 2018 21 lezioni per il XXI secolo :<<
Le cose non sono mai andate meglio, le cose continuano ad andare piuttosto
male, le cose possono andare ancora peggio>>.
Una descrizione semplice e schietta del nostro
tempo, oggi più attuale che mai perché questa è l'epoca del paradosso dove gli inganni di una coercizione hard, unita alla persuasione soft, genera il potere smart creatrice delle stesse contraddizioni che
generano quel tipo di confusione che ci fa scambiare le minacce per punti di
riferimento e viceversa.
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