Cari lettori e Care lettrici,
In questa settimana, come sappiamo, una
questione ha fatto molto discutere:la diatriba fra la Rai e Fedez.
La questione può risultare molto semplice all'apparenza ma, come spesso accade, diventa sempre più controversa e complicata ogni volta che ci si addentra nel dettagli.
Veramente tantissime sono state le opinioni che si sono espresse sia a favore che contro il famoso cantante , pertanto in questa sede non farò l'ennesimo resoconto della vicenda ma voglio prenderla come punto di partenza per una riflessione più ampia.
Il ragionamento che voglio porre parte da una semplice domanda: un cantante può parlare così apertamente di politica?
La risposta che conferiscono a questo interrogativo è un semplice e sonoro Sì, perché la musica, quella seria s'intende, è per sua natura impregnata di politica ed è sempre stata impiegata sia per suscitare forti emozioni sia per trasmettere messaggi di apertura mentale e consapevolezza.
Pertanto i cantanti non sono solo persone che fanno divertire e rilassare con le loro canzoni ma sono anche, anzi, soprattutto, artisti che utilizzano il loro talento ed il "potere del suono" per sensibilizzare ed invitare a pensare su questioni importantissime come le ingiustizie e le disuguaglianze sociali.
Un vero Artista, la "A" maiuscola non è un optional in questo caso, è quella persona che, parlando di esperienze personali o meno, affianca alla forza ed all'intensità delle parole impiegate una piacevole melodia che possa rendere poetica ed inimitabile non solo l'ascolto della sua opera ma anche l'originalità del messaggio trasmesso.
L'Artista è il maestro per eccellenza nell' arte del dissenso perché sfrutta, con eleganza e sapienza, il potere che la musica riesce ad emanare per sua stessa natura, affiancandole un messaggio molto potente che in certi casi può essere una protesta contro un sistema che non funziona, oppure un semplice invito a cambiare prospettiva nei confronti di un determinato evento.
Fra i tanti esempi si possono citare della scena musicale italiana prenderò in considerazione due importanti Artisti che mi sono sempre piaciuti: Salmo e Rocco Hunt.
L'Artista sardo in Rob zombie dice a chiare lettere: << [...]Vedo chi intuisce sta nel suo aspetta e colpisce, siamo pedine nella scacchiera di Bobby Fischer, ti hanno promesso mari e monti, è meglio che ti smonti di male in peggio Berlusconi, Mario Monti[...]>>.
Mentre l'Artista campano in Ho scelto Me asserisce:<<[...] una nazione che insegue una banconota che purtroppo non è sua perché appartiene all'Europa [...] >>.
I messaggi politici che vogliono trasmettere questi due Artisti sono paradossalmente "sbiaditi" dalla bellezza delle opere composte, perché molto spesso, ci si concentra soltanto sul ritmo e sulla melodia della canzone in sé.
Sulla scia di questo ragionamento, possiamo dire che ascoltare seriamente un componimento musicale significa porsi domande su ciò che si è sentito e, di conseguenza, cercare risposte esaustive altrove, con l'obiettivo di formarsi un pensiero critico nei confronti della realtà prendendo come punto di riferimento ciò che si è ascoltato.
Concludendo: grazie all'Artista, musica e politica sono intrinsecamente e stupendamente collegate perché egli, usufruendo delle peculiarità della musica, trasmette messaggi di enorme importanza rendendolo maestro del dissenso, ed ogni società ha estremamente bisogno di ascoltarlo attentamente.
La questione può risultare molto semplice all'apparenza ma, come spesso accade, diventa sempre più controversa e complicata ogni volta che ci si addentra nel dettagli.
Veramente tantissime sono state le opinioni che si sono espresse sia a favore che contro il famoso cantante , pertanto in questa sede non farò l'ennesimo resoconto della vicenda ma voglio prenderla come punto di partenza per una riflessione più ampia.
Il ragionamento che voglio porre parte da una semplice domanda: un cantante può parlare così apertamente di politica?
La risposta che conferiscono a questo interrogativo è un semplice e sonoro Sì, perché la musica, quella seria s'intende, è per sua natura impregnata di politica ed è sempre stata impiegata sia per suscitare forti emozioni sia per trasmettere messaggi di apertura mentale e consapevolezza.
Pertanto i cantanti non sono solo persone che fanno divertire e rilassare con le loro canzoni ma sono anche, anzi, soprattutto, artisti che utilizzano il loro talento ed il "potere del suono" per sensibilizzare ed invitare a pensare su questioni importantissime come le ingiustizie e le disuguaglianze sociali.
Un vero Artista, la "A" maiuscola non è un optional in questo caso, è quella persona che, parlando di esperienze personali o meno, affianca alla forza ed all'intensità delle parole impiegate una piacevole melodia che possa rendere poetica ed inimitabile non solo l'ascolto della sua opera ma anche l'originalità del messaggio trasmesso.
L'Artista è il maestro per eccellenza nell' arte del dissenso perché sfrutta, con eleganza e sapienza, il potere che la musica riesce ad emanare per sua stessa natura, affiancandole un messaggio molto potente che in certi casi può essere una protesta contro un sistema che non funziona, oppure un semplice invito a cambiare prospettiva nei confronti di un determinato evento.
Fra i tanti esempi si possono citare della scena musicale italiana prenderò in considerazione due importanti Artisti che mi sono sempre piaciuti: Salmo e Rocco Hunt.
L'Artista sardo in Rob zombie dice a chiare lettere: << [...]Vedo chi intuisce sta nel suo aspetta e colpisce, siamo pedine nella scacchiera di Bobby Fischer, ti hanno promesso mari e monti, è meglio che ti smonti di male in peggio Berlusconi, Mario Monti[...]>>.
Mentre l'Artista campano in Ho scelto Me asserisce:<<[...] una nazione che insegue una banconota che purtroppo non è sua perché appartiene all'Europa [...] >>.
I messaggi politici che vogliono trasmettere questi due Artisti sono paradossalmente "sbiaditi" dalla bellezza delle opere composte, perché molto spesso, ci si concentra soltanto sul ritmo e sulla melodia della canzone in sé.
Sulla scia di questo ragionamento, possiamo dire che ascoltare seriamente un componimento musicale significa porsi domande su ciò che si è sentito e, di conseguenza, cercare risposte esaustive altrove, con l'obiettivo di formarsi un pensiero critico nei confronti della realtà prendendo come punto di riferimento ciò che si è ascoltato.
Concludendo: grazie all'Artista, musica e politica sono intrinsecamente e stupendamente collegate perché egli, usufruendo delle peculiarità della musica, trasmette messaggi di enorme importanza rendendolo maestro del dissenso, ed ogni società ha estremamente bisogno di ascoltarlo attentamente.
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