Passa ai contenuti principali

IL MESSAGGIO DELL'ARTISTA di Simone Lodovici

 


Cari lettori e Care lettrici,

In questa settimana, come sappiamo, una questione ha fatto molto discutere:la diatriba fra la Rai e Fedez.
La questione  può risultare molto semplice all'apparenza ma, come spesso accade, diventa sempre più controversa e complicata ogni volta che ci si addentra nel dettagli.
Veramente tantissime sono state le opinioni che si sono espresse sia a favore che contro il famoso cantante , pertanto in questa sede non farò l'ennesimo resoconto della vicenda ma voglio prenderla come punto di partenza per una riflessione più ampia.
Il ragionamento che voglio porre parte da una semplice domanda: un cantante può parlare così apertamente di politica?
La risposta che conferiscono a questo interrogativo è un semplice e sonoro Sì, perché la musica, quella seria s'intende, è per sua natura impregnata di politica ed è sempre stata impiegata sia per suscitare forti emozioni sia per trasmettere messaggi di apertura mentale e consapevolezza.
Pertanto i cantanti non sono solo persone che fanno divertire e rilassare con le loro canzoni ma sono anche, anzi, soprattutto, artisti che utilizzano il loro talento ed il "potere del suono" per sensibilizzare ed invitare a pensare su questioni importantissime come le ingiustizie e le disuguaglianze sociali.
Un vero Artista, la "A" maiuscola non è un optional in questo caso, è quella persona che, parlando di esperienze personali o meno, affianca alla forza ed all'intensità delle parole impiegate una piacevole melodia che possa rendere poetica ed inimitabile non solo l'ascolto della sua opera ma anche l'originalità del messaggio trasmesso.
L'Artista è il maestro per eccellenza nell' arte del dissenso perché sfrutta, con  eleganza e sapienza, il potere che la musica riesce ad emanare per sua stessa natura, affiancandole un messaggio molto potente che in certi casi può essere una protesta contro un sistema che non funziona, oppure un semplice invito a cambiare prospettiva nei confronti di un determinato evento.
Fra i tanti esempi si possono citare della scena musicale italiana prenderò in considerazione due importanti Artisti che mi sono sempre piaciuti: Salmo e Rocco Hunt.
L'Artista sardo in Rob zombie dice a chiare lettere: << [...]Vedo chi intuisce sta nel suo aspetta e colpisce, siamo pedine nella scacchiera di Bobby Fischer, ti hanno promesso mari e monti, è meglio che ti smonti di male in peggio Berlusconi, Mario Monti[...]>>.
Mentre l'Artista campano in Ho scelto Me asserisce:<<[...] una nazione che insegue una banconota che purtroppo non è sua perché appartiene all'Europa [...] >>.
I messaggi politici che vogliono trasmettere questi due Artisti sono paradossalmente "sbiaditi" dalla bellezza delle opere composte, perché molto spesso, ci si concentra soltanto sul ritmo e sulla melodia della canzone in sé.
Sulla scia di questo ragionamento, possiamo dire che ascoltare seriamente un componimento musicale significa porsi domande su ciò che si è sentito e, di conseguenza, cercare risposte esaustive altrove, con l'obiettivo di formarsi un pensiero critico nei confronti della realtà prendendo come punto di riferimento ciò che si è ascoltato.
Concludendo: grazie all'Artista, musica e politica sono intrinsecamente e stupendamente collegate perché egli, usufruendo delle peculiarità della musica, trasmette messaggi di enorme importanza rendendolo maestro del dissenso, ed ogni società ha estremamente bisogno di ascoltarlo attentamente.
 

Commenti

Post popolari in questo blog

MANIFESTO

Il mondo a unici senso e direzione del Terzo Millennio ha necessità di battere nuovi sentieri, del manifestarsi di alternative che sono sconosciute o, addirittura, incontemplabili alla Nuova Generazione, vissuta sempre dentro le stesse amorevoli e mortifere mura.  C’è bisogno di svelare letture diverse di ciò che circonda la vita, della vita in rapporto con la vita, dell’uomo con l’uomo; c’è bisogno di eliminare il rapporto biunivoco tra ciò che viene insegnato come senza alternativa e tutte le altre inabissate prospettive. Prospettiva: il pane della storia. Cose piccole e grandi, avere un figlio o essere uno statista, necessitano di una visione sistematica del futuro perchè esso diventi un porto aperto verso il mare piuttosto che una secca pericolosa nell’Oceano in tempesta. La Prima Linea deve cominciare a connettere le cose che ci si sviluppano attorno, partendo dalla realtà più quotidiana e spicciola, per risalire poi ai grandi movimenti di potere: non è più ammissibile trascur...

ELOGIO ALLA VITA di John Macklemore

  Oramai è da molto tempo che le nostre vite sono state messe alla prova: la dedizione, il coraggio e la tenacia che sostengono i nostri nobili ideali rafforzano contemporaneamente quell'ardente desiderio di cambiamento volto a scoprire e ricercare nuove chiavi di lettura che, con ingegno e fantasia, riescano a svelare gli infiniti misteri che permeano la Vita, la Natura e l'Universo. Creare continue connessioni fra gli elementi del reale e dell'immaginario, valorizzate da un continuo dialogo fra credenze e saperi delle varie culture, ponendo come assunto fondamentale l'immutabile ed eterna staticità del cambiamento. Infatti, ogni singola conoscenza sviluppata e reinterpretata nel corso dei secoli ha sempre avuto come obiettivo quello di fare interagire il passato, il presente ed il futuro ricercando perpetuamente quell'armonia che mette in connessione le nostre emozioni, i nostri sentimenti e la nostra ragione con ogni elemento visibile ed invisibile, avendo co...

MANIFESTO CONTRO IL TRANSUMANESIMO di Johannes Hoff, Sarah Spiekermann, Georg Franck, Charles Ess, Peter Hampson, Mark Coeckelbergh*

  I l culto del transumanesimo perseguita l’Europa e il resto del nostro pianeta. I suoi sacerdoti e famigli vivono in alcuni dei più importanti laboratori di ricerca, università, grandi corporazioni e istituzioni politiche. Il transumanesimo è una prospettiva negativa sulla natura umana, unita a una visione tecnico-scientifica che immagina il “come” dovremmo migliorare. Questa prospettiva è sostenuta da una credenza superstiziosa nella scienza come salvifica tout court e da un astratto disprezzo per la nostra natura umana: la nostra fragilità, la nostra mortalità, la nostra senzienza, la nostra auto-consapevolezza e il nostro senso incarnato di “chi” siamo (distinto da ‘cosa’ siamo). I transumanisti coniugano l’emotività con l’irrazionalità, il potenziale dormiente con la stupidità e la disabilità con la discrepanza. E come risultato di questo confuso approccio promuovono e spingono verso un futuro che ciecamente annuncia reti onnipresenti, geneticamente ottimizzate,...