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COME CONTRADDIRE UN FINTO IDEALE di Simone Lodovici

Cari lettori e Care lettrici, 

con questo articolo mi pongo l'obiettivo di fornire un punto di vista panoramico su alcune evidenti contraddizioni che riguardano l'Unione Europea e la sua essenza democratica, evidenziando, ovviamente, anche cosa ne pensano tre uomini di spicco che hanno reso possibile il "buon funzionamento" del progetto stesso. 

Ma partiamo da una semplice osservazione. 

Tutti noi sappiamo che il buon funzionamento di uno Stato è determinato dalle scelte che può prendere autonomamente per il suo buon funzionamento includendo, necessariamente, l'amministrazione della sua moneta, siccome è da essa che deriva la ricchezza economica. Tuttavia, l'Unione Europea, un'organizzazione economico-politica di carattere sovranazionale , nel 2002, con l'introduzione dell'Euro, si è presa l'importante compito di erogare la moneta "nazionale" di gran parte degli Stati aderenti, stabilendone anche i parametri da rispettare. Lo scopo conclamato era quello di accelerare il processo di integrazione economica, prendendo come punto di riferimento i valori di Libertà, Uguaglianza e Fratellanza, di cui l'Unione Europea stessa si fa portavoce. Eppure Giuliano Amato, Presidente del Consiglio dei Ministri nei periodi 1992-1993 e 2000-2001, come si evince da un video facilmente reperibile su YouTube, sostiene una versione molto differente e ai confini del paradossale, andando, così, incontro ad una prima ed evidente contraddizione verso quegli imprescindibili valori democratici. Egli dichiara che coloro che hanno avuto l'aspirazione alla moneta unica lo avevano fatto sapendo di non avere gli strumenti necessari per conferire forza e credibilità alla moneta stessa e aggiunge nello stesso intervento: "Abbiamo persino stabilito dei vincoli nei nostri trattati che impedissero di aiutare gli Stati in difficoltà…" e conclude dicendo: " Insomma: moneta unica dell'Eurozona ma ciascuno deve essere in grado di provvedere a se stesso... era davvero difficile che funzionasse e ne abbiamo visto tutti i problemi". Se si deve riconoscere la sincerità di Amato,  ciò non toglie il fatto che i disagi attuali siano anche le dirette conseguenze di questo progetto azzardato e pericoloso. 

Questi i fatti, l'attuale Presidente del Consiglio dei ministri Mario Draghi, ai tempi della sua presidenza presso la Banca Centrale Europea, nel periodo che va dal 2011 al 2019, quando ebbe il difficile compito di gestire la crisi che interessò la moneta unica, ebbe a dire: "All'interno del nostro mandato la Banca Centrale Europea è pronta a fare qualsiasi cosa serva per salvare l'Euro", mentre il 17 febbraio scorso, ovvero pochi giorni dopo il suo insediamento a Palazzo Chigi, asserì: "Sostenere il mio governo vuol dire sostenere l'irreversibilità dell'Euro". Queste due dichiarazioni devono fare riflettere molto profondamente perché se l'attuale Premier era, ed è, tuttora, a favore di un progetto pericoloso già nella sua essenza, ci si deve chiedere che cosa possa riservare per un paese in difficoltà come il nostro che, ancora prima della pandemia, versava in una situazione di disordine politico e sociale, incrementato sicuramente dalla politica di perenne austerity iniziata sotto il governo tecnico di Mario Monti. 

Mario Monti è stato Presidente del Consiglio dei ministri dal 2011 al 2012 e, oggigiorno, è Senatore a vita dello Stato italiano oltreché, naturalmente, tenace sostenitore dell'Unione Europea; da Premier, inserì il pareggio di bilancio in Costituzione, consegnandoci, in questa maniera, nelle mani dell'Unione Europea, e condannando il nostro Paese ad una politica economica incentrata sul taglio delle spese pubbliche a favore del pareggio di bilancio, e, quindi, delle politiche economico-finanziarie europee. Come è facilmente immaginabile, questo tipo di interventi possono generare gravissime crisi di natura socio-economica nel Paese interessato, portando le persone, come anche le imprese, ad attraversare periodi di agonia. Sorprendentemente, Monti sapeva benissimo ciò che stava facendo, tanto che, in un'intervista facilmente reperibile in rete, gli si sente asserire: "Non dobbiamo sorprenderci che l'Europa abbia bisogno di crisi, e di gravi crisi, per fare passi avanti. I passi avanti dell'Europa sono per definizione cessioni di sovranità nazionali a un livello comunitario"... Come se non bastasse, egli dichiarò alla CNN: "Stiamo effettivamente distruggendo la domanda interna attraverso il consolidamento fiscale". Queste dichiarazioni non sono soltanto molto gravi, in quanto minano la credibilità dell'Unione Europea stessa, ma smascherano in maniera definitiva i fini perversi di questa organizzazione, sicché si può dedurre questo assunto: "L' Euro è lo strumento che l' Unione Europea utilizza con lo scopo di regolare le gravi crisi di cui ha bisogno". L'esistenza stessa dell' Unione Europe, dunque, affonda le sue stesse radici nella contraddizione: da una parte si fa portavoce di principi democratici, dall'altra elabora degli strumenti che generano crisi, disorientamento e confusione, sostenendo un ideale che ha svelato la sua parte peggiore e si è rivelato nelle dichiarazioni degli uomini sopra citati. Il noto giornalista d'inchiesta Francesco Amodeo ha ragione nel definire questa situazione tanto ambigua "Matrix Europea". 

In conclusione, possiamo dirlo: la Libertà, l'Uguaglianza e la Fratellanza sono valori serissimi che è necessario conoscere, rispettare e preservare perché sono troppo preziosi da essere strumentalizzati per fini tutt'altro che nobili e, pertanto, è necessario difenderli con la forza della ragione e con la potenza del sentimento. 

WHATEVER IT TAKES.

Commenti

  1. Complimenti! Siete la dimostrazione che nonostante le difficoltà i giovani hanno buone idee e lavorano seriamente

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  2. Chiaro e preciso. Complimenti per l'articolo. Continuate così.😃

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  3. Ottimo articolo ma c'è un serio errore.
    La ricchezza economica non deriva dalla moneta, bensì dal lavoro che crea prodotti e servizi per soddisfare bisogni. La moneta essendo solo un simbolo astratto, un simulacro della ricchezza reale.

    RispondiElimina

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